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L'Isola Comacina

Gli storici ritengono infatti che, in epoche remote, su di essa fiorisse una città: Comacchia. Distrutta durante la conquista romana e successivamente ricostruita, divenne in seguito una sorte di roccaforte della Cristianità. Crebbe quindi a tal punto da schierarsi contro Como durante la famosa guerra dei Dieci Anni, che segnò però la sua rovina. Nel 1169 venne infatti espugnata dai comaschi, che ne smantellarono le fortezze, distrussero il castello, ne demolirono le chiese e misero in fuga gli abitanti.

In seguito fu caratterizzata da un susseguirsi di diversi proprietari fino all’inizio del secolo scorso, quando i Reali del Belgio la cedettero definitivamente allo Stato Italiano. Intorno agli anni Trenta vennero fatte costruite, su progetto dell’architetto Pietro Lingeri, Tre Case studio per Artisti, che si possono ammirare ancora oggi quale saggio di architettura funzionale razionalista, nel tentativo, mai portato a compimento, di trasformare l’Isola in un resort per artisti.

Sull’Isola è interessante visitare, anche se nascosti nella folta vegetazione, alcuni resti delle chiese di Santa Eufemia, S. Maria, S. Pietro con il convento dei SS. Faustino e Giovita. L’unico edificio integro è l’oratorio barocco di S. Giovanni, sorto sui resti di una chiesa romanica.

Ma questo fazzoletto di terra lungo appena 600 metri è soprattutto un luogo magico e romantico, che permette di cogliere appieno il vero spirito del Lario.

La popolarità dell’isola è legata anche alla sagra di S. Giovanni, che si tiene nella settimana del 24 giugno, in ricordo della distruzione del 1169.

Posted in itinerari on apr 13, 2023